mercoledì 31 maggio 2017

BIRDMAN, ovvero: La Prova Definitiva che dal letame nascono i fiori.

Correva l'Anno del Signore (degli Anelli) 2014, ma dove correva, nessuno lo sa.
Sta di fatto che in tale anno, un grande regista noto come Alejandro González Iñárritu scrisse e diresse questo:

Notare la somiglianza con Phemt, il Bastardo Numero Uno di Berserk. Coincidenze? Io e Adam Kadmon (alias Soldato d'Inverno) diciamo di no


Un film che non esito a definire un vero piccolo capolavoro, sia per come è strutturato nelle inquadrature (effetti speciali usati per sembrare un'unico piano sequenza lungo come un intero film) sia per la costruzione narrativa.
Finale aperto ad interpretazioni, che fa pensare e riflettere lo spettatore su cosa ha appena visto? C'è.
La lotta di un uomo fuori dal suo tempo, per capire un mondo che non sente più appartenergli? C'è.
Meta-narrazione ai massimi livelli? C'è alla grande.
Psicologia profonda e complessa? Oh, yeah.
Da cosa può essere scaturito il desiderio di creare una vicenda così complessa, così audace, così diversa dai normali film di vita vissuta?
Un genuino tributo all'arte recitativa?
Il desiderio di spiegare i pericoli dell'annullarsi nella parte?
No.
Più semplicemente, la volontà di Gonzalez di insultare i super-eroi.

Scusate un istante, mi serve la mia medicina magica.



La magica medicina medesima in questione



Non sto neanche esagerando.
Sentiamo cosa aveva da dire il buon Alejandro sui film di super-eroi.

Sono un autentico genocidio culturale che lobotomizza il pubblico con esplosioni ed altre cazzate simili. Intendiamoci: non c'è niente di male ad avere una passione per i super-eroi, finché hai 7 anni. Da adulto la cosa potrebbe diventare ridicola, è una debolezza, come se non volessi crescere. È un tipo di cinema pensato solo per fare soldi e mi innervosisce molto quando ha la presunzione di voler anche essere profondo. Sono storie che guardo anche io ogni tanto, ci stanno bene con i pop-corn ma non hanno niente a che vedere con l'esistenza umana. Già la sola parola eroe mi annoia, figuriamoci il concetto di super-eroe. Questi film sono basati su un'ideologia falsa ed equivoca: parlano di gente ricca che fa del bene ed uccide i cattivi. Sono prodotti terribilmente vuoti, non ti lasciano nulla.

E se qualcuno crede che il collegamento con Birdman non esista, nel film le vicende super-eroistiche vengono descritte come “cazzate piene di esplosioni e pornografia”, che sono l'unica cosa che il pubblico vuole nelle storie di super-eroi.
Ma poi, con quale faccia di tolla si può dire che il fatto che un film cerchi di essere profondo sia una cosa negativa?
Insomma, se il film è solo intrattenimento senza troppa roba complicata, è automaticamente spazzatura, se invece fa pensare, è automaticamente pretenzioso.



Gonzalez, impegnato a pensare a chi insultare nel suo prossimo film


Emerge chiarissimo che l'intento principale è quello di spalare merda, non importa con quali mezzi, specie considerando che Alejandro, con questa bella citazione, dimostra di non sapere nulla del genere super-eroico.
Tanto per dirne una, la maggior parte dei super-eroi non sono gente ricca, e hanno regole sul non uccidere; il regista ignora anche, forse volontariamente, i messaggi morali positivi che i super-eroi portano, e che il fatto che siano un genere che a lui non piace non significa che siano automaticamente prodotti mal scritti o realizzati da cani.

Ma seriamente ci aspettiamo buon gusto e frasi ponderate, da un uomo che ha proposto di mettere una scialuppa sfondata come opera d'arte moderna e monumento ai migranti morti del Mediterraneo?
La prossima volta cosa proporrà? Un carro in stile Carnevale di Rio a forma di forno crematorio da far sfilare per il Ghetto di Varsavia durante il Giorno della Memoria?

Ma non crediate che il film insulti solo i super-eroi, eh.
Ce n'è per tutti i gusti, per le rifulgenti balle di Ra!



Scusa a caso per postare la skin Sunstar di Ra in "Smite" FTW.




I critici vengono insultati e dipinti come degli altezzosi incompetenti che seguono le mode e che godono a criticare i “veri artisti”!
Edward Norton, per la colpa di essere l'unico membro del cast oltre a Keaton ad aver partecipato ad un cinecomic, viene costretto ad interpretare una sua parodia bastarda che, con la scusa della “recitazione di metodo”, tenta di violentare una ragazza sul palco!
I social media vengono presentati come una fogna in cui il numero di visualizzazioni fa avere ragione, non importa quanto ciò che viene visualizzato sia composto di disagio e degrado.
Okay, questa è abbastanza vera.

E tutto questo non mi farebbe neanche girare tanto i cojones, se fosse stato fatto da un coatto senza arte né parte come Uwe Boll, o da un Neanderthal infojato come Michael Bay.
No, questo è stato fatto da un Signor Regista, un regista obiettivamente bravo, colui che ha finalmente fatto vincere l'Oscar a Di Caprio, e ha solo dovuto farlo ingroppare da un plantigrado di grossa taglia in CGI interpretato da Jason Voorhees.
E invece ha voluto fare un film pieno di disprezzo, di odio e di pura e semplice cattiveria, un film volto unicamente a insultare i gusti diversi dal suo, e coloro che non la pensano come lui.
Probabilmente deve aver pensato “Farò un film bellissimo e artistico, così la mia opinione sarà automaticamente valida!”, o roba del genere.
Gli sfugge la crudele ironia di essere esattamente come i critici che tanto insulta nel film: un elitarista che gode ad insultare un genere da lui reputato inferiore, per principio.
Si aggiunge alla lunga lista di persone che ritenevano il cinema intrinsecamente inferiore al teatro, a quelli che ritenevano il teatro spazzatura in confronto ai libri, e a coloro che vedono nei romanzi l'opera del Diavolo.

Eppure, eppure, eppure...
Eppure, con tutto questo odio, questa ignoranza, questa volontà di insultare tutti quelli che non la pensano come lui, il film è venuto fuori, obiettivamente, bello.
Chissà come sarebbe venuto fuori se fosse nato dal voler offrire un tributo al senso di meraviglia che solo il teatro e il cinema possono dare?
Un uomo può immaginare.
E chissà, magari un giorno il personaggio di Birdman verrà trasformato in una vera storia di super-eroi.
Magari ci metteranno mano registi come Whedon, Del Toro, o Tarsem Singh.
Intanto, adesso che Keaton fa l'Avvoltoio in “Spider-Man Homecoming”, io mi sento moralmente autorizzato ad andare a casa di  Iñárritu e cagargli sul prato.


venerdì 3 febbraio 2017

"Il Libro è Meglio"... oppure no?

Quante volte nella nostra vita ci siamo ritrovati a sentire queste frasi, una volta finito di vedere un film con un soggetto non originale assieme a degli amici:

"Il libro è meglio!"
"Che brutto film, ha tralasciato così tante scene dal fumetto!"
"Questo film non rispetta l'opera originale, quindi è brutto!"

Ormai troppe volte. Sembra quasi che, quando si va a vedere una rappresentazione, si parta dal presupposto che il film debba essere totalmente uguale al prodotto originale, che sia un libro, un fumetto, una serie animata, un videogioco o quant'altro. Che sia per un personaggio caratterizzato diversamente, per alcuni espedienti di trama tolti o aggiunti inutilmente, o per tanti altri cambiamenti, ecco che scaturisce la disapprovazione.
Perciò, è ovvio che ci siano persone che si lamentano del fatto che Tom Bombadil non è presente nella trilogia di Peter Jackson, o che nella serie TV di The Walking Dead abbiano cambiato diversi espedienti di trama presenti nel fumetto, o che i film di Resident Evil non c'entrino nulla con il videogioco. Chi ha ragione e chi ha torto? È giusto che il film debba rispettare totalmente il libro in tutte le sue forme?
Riflettiamo un attimo.



Il film che più potrebbe spiegare questa situazione è il semi-autobiografico Adaptation, con Nicolas Cage, che interpreta il famoso scrittore cinematografico Charlie Kaufman (scrittore stesso del film, oltre a pellicole del calibro di Essere John Malkovich, Eternal Sunshine of the Spotless Mind e Anomalisa).
Charlie vorrebbe scrivere un film tratto da un romanzo, "Il Ladro di Orchidee", ma non ha idea di come rappresentarlo, soprattutto il finale, nel quale è concepita la delusione e l'arrendevolezza di una persona. Perciò chiede consiglio ad uno scrittore di fama mondiale, Robert McKee. Questi gli dice, giustamente, che deve cambiare il finale, perché "non è da film"



Dunque, in un qualsiasi adattamento o rappresentazione devono essere apportati dei cambiamenti, perché degli espedienti di trama presenti in un libro, fumetto o quant'altro, potrebbero non essere adatti al grande schermo. Il già citato Tom Bombadil, per esempio, in un blockbuster epico come Il Signore degli Anelli, sarebbe risultato poco credibile, per non dire banale, con le sue danze e le sue filastrocche allegre. Ricordiamo che neanche il grande Bakshi, ancor prima di Jackson, non aveva commesso questo errore.
Un film, perché rispetti l'opera originale, non deve per forza avervi al suo interno ogni singola scena. Ciò che invece deve fare è mantenerne lo spirito, ciò che caratterizzava tale opera, ciò che la rendeva originale o che la faceva piacere.
"Scott Pilgrim vs. The World" ne è un esempio; nonostante la storia copra praticamente un decimo del fumetto, riesce comunque a divertire e a trasmettere gli insegnamenti sulle relazioni e sulle responsabilità adolescenziali presenti nell'opera cartacea.
Al contrario, un film come "L'Ultimo Dominatore dell'Aria" è l'esatto opposto dell'opera originale: non è divertente, insegna poco o niente sulla filosofia orientale, i personaggi sono stati resi blandi e le tecniche di dominio sembrano mosse di arti marziali da cintura verde (lo dico per esperienza personale).


Ora, molti potrebbero dire che, per quanto un film sia bello, non potrà mai superare il libro, fumetto, cartone dal quale è tratto, perché è l'originale ad aver creato le vere situazioni e i veri personaggi, dunque non potrà mai essere superato.
Tuttavia, non è sempre vero che "il libro è meglio", perché l'opera originale può avere dei difetti che l'adattamento può correggere.
Prendiamo in esame i film di Kubrick. Non c’è dubbio a riguardo: questo genio ha voluto prendere dei libri poco conosciuti o mediocri per creare dei veri e propri pilastri del cinema. Film come Shining, Arancia Meccanica, Full Metal Jacket e altri, sono innegabilmente molto più godibili e addirittura scorrevoli dei libri ai quali il regista si è ispirato! Questo perché Kubrick ha pensato bene di prendere gli aspetti che, nel libro, erano lasciati al caso (ovvero, il 91% di essi) e li ha ripercorsi in maniera magistrale. E, cosa ovvia, questi film risultano belli sia se presi come adattamenti che come opere a sé stanti.


E se ci sono due adattamenti della stessa opera entrambi fatti bene? Come possiamo valutarli? Questo è un discorso differente, ma per avvicinarci ad esso voglio prendere spunto da altre due rappresentazioni: Una Serie di Sfortunati Eventi, il film e la più recente serie TV Netflix, tratti dall'omonima serie di libri di Lemony Snicket.
Entrambi non sono fatte male, tuttavia è alquanto palese e oggettivo che la serie TV abbia fatto un lavoro egregio e di gran lunga migliore del film, per due motivi in particolare: primo, perché, essendo un prodotto a puntate, può coprire più libri, anziché solo tre, come nel film; secondo, perché molti degli attori sono decisamente più capaci, nel prodotto Netflix.
Diciamolo, Jim Carrey nel ruolo del Conte Olaf è semplicemente Jim Carrey che interpreta Jim Carrey. Per quanto si sforzi, sarà assai difficile per lui uscire da un personaggio che non sia lui stesso (le uniche due volte in cui l'ho visto fare ciò sono state nel già citato Eternal Sunshine of the Spotless Mind e in The Truman Show); Neil Patrick Harris è decisamente più adatto, più pacato e più subdolo, senza eccedere in una performance sopra le righe.



Ora vorrei passare dai pareri oggettivi a quelli più personali, perciò, se da qui in avanti non sarete d'accordo con quel che dirò, è un fattore di gusti.

Il motivo per il quale molti, tra i quali il sottoscritto, non hanno apprezzato la serie TV di The Walking Dead è perché hanno trasformato una storia di sopravvivenza, crudeltà umana, sacrificio, lavoro di squadra e rinascita in un beautiful con gli zombie. Un po' come sta succedendo ora con la serie di libri de Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco.
Infatti, molti fan di George R.R. Martin non si stanno lamentando del fatto che ormai la serie TV non rispetti più i romanzi, come invece era solita fare con le prime stagioni, ma che ormai la storia originale stia andando avanti inutilmente, con storie inutili o poco sensate, in un mondo che, se fosse vero, risulterebbe distrutto nel giro di neanche due mesi.

Tutto ciò per dire: quando vedete un film tratto da un'opera che amate, pensateci due volte prima di convincervi del fatto che la suddetta opera sia migliore a prescindere. Anzi, meglio, guardate il film facendo finta che sia un soggetto originale, così da non avere pregiudizi!

venerdì 16 dicembre 2016

Deve sempre esserci moralità nei film?



L'arte cinematografica, negli anni, ha subito una notevole evoluzione. Da mero strumento ludico, è diventata oggetto di una sempre più innovativa sperimentazione, che ha saputo sfidare lo spettatore con argomenti sempre più maturi e attuali.
A ciò collegato, è naturale che alcuni film vengano diretti da registi che hanno punti di vista differenti con quelli della maggior parte delle persone, e che mettono in essi le loro idee sulla società, la giustizia o anche la morale, e su quest'ultima si possono accendere diversi dibattiti, com'è successo con "Femmine Folli" (1922) o "Rapacità" (1924) dell'ampiamente discusso Erich von Stroheim.
Ciò, come ho detto, è naturale: non siamo tutti uguali, ognuno di noi è un individuo differente dagli altri, guai se non lo fosse. Ma stranamente alla gente non sembra andare bene. Molte persone vorrebbero che il regista fosse multiculturale, che narrasse semplicemente una storia e che la morale posta alla fine fosse buona. A ciò ci si potrebbe chiedere "occorre mettere una morale in tutti i film?"


"Non esistono libri morali o immorali, come la maggior parte pensa. I libri sono scritti bene o scritti male. Questo è tutto.", disse Oscar Wilde nel 1891, quando pubblicò Il Ritratto di Dorian Gray, libro che fece non poco scalpore all'epoca. In molti aspetti, ha ragione. I libri sono fatti per far pensare le persone, per acculturarle, per mostrare loro differenti punti di vista, che possono essere condivisi o meno, basta che siano scritti come si deve. Per esempio, Il Grande Gatsby mostrava che il Sogno Americano negli anni 20 fosse morto, che i più ricchi sono ormai corrotti dal materialismo, non hanno più sogni e forse neanche amore. Questo aspetto è stato mostrato in molti altri libri, come anche ne "Gli Indifferenti" di Moravia, seppur in un differente contesto temporale e sociale, eppure ciò non gli ha impedito di diventare un classico.




Obiettivamente, questo discorso vale anche per i film, in quanto anch'essi sono una forma d'arte. Prendiamo come esempi "Ultimo Tango a Parigi"(1972) di Bertolucci e "La Dolce Vita" (1960) di Fellini. Quando vennero rilasciati questi film, tutti andarono di matto. Giornalisti e altre "persone colte" condannarono queste pellicole come immorali, scandalose, nient'altro che pornografia e malcostume col pretesto di sembrare arte, un po' come fecero alcuni con "Arancia Meccanica". Eppure, furono e sono ancora oggi un successo di critica, e sono considerati due dei film più belli della storia del cinema. Questo perché, nonostante la loro dubbia moralità, sono ben fatti.
Secondo il pensiero di Fellini e Bertolucci, la borghesia di città, in un caso degli anni 60 a Roma e nell'altro degli anni 70 a Parigi, non prova più amore sentimentale, ma carnale, ha scambiato ogni sentimento con la lussuria, la depravazione e la passione, e nulla può fermarla.
Questi film non hanno alcun tipo di insegnamento morale, non insegnano ad una determinata persona come migliorare la sua vita o le relazioni che ha con gli altri, e perciò possono essere chiamati immorali. Ma ciò che li rende belli è il loro essere una fotografia di una parte della società che la nazione vorrebbe nascondere, da una parte l'Italia e dall'altro la Francia. Marcello Mastroianni e Marlon Brando hanno saputo immedesimarsi in questa tipologia di società, e ne sono divenuti un esempio.
Certo, Brando lo diventerà ancora con il successivo film "Il Padrino", ma questo è un altro discorso.

Ovviamente in questo discorso non rientrano solo i libri e i film, ma anche le serie televisive. Volete un esempio di serie TV immorale? Breaking Bad.
(SEGUONO SPOILERS) La lenta decadenza di un uomo verso la malvagità viene mostrata stagione dopo stagione, episodio dopo episodio, e ciò non può che finire se non con la sua imminente dipartita. Eppure, è considerata da molti come la miglior serie TV mai fatta.



Esempio più recente: The Young Pope. Un successo di critica e di pubblico che racconta la vita turbolenta e machiavellica di Pio XIII. Chissà perché è piaciuto così tanto? (Certo, tranne ai cattolici integralisti, ma quelli non capiscono nulla di cinema, quindi lasciamo stare) Perché queste serie TV, nonostante siano immorali, continuano ad avere successo? Ve lo ripeto: SONO FATTE BENE!!!
La regia è magnifica, le recitazioni di Brian Cranston e Jude Law sono spettacolari, la trama coinvolge lo spettatore... che cosa si vuole di più da un'opera di narrativa?
Ora, non siamo obbligati a seguire il pensiero di un artista, in quanto anche noi siamo singoli individui, ma quando ci troviamo davanti ad un'opera d'arte, dobbiamo comprenderne oggettivamente la bellezza e il suo significato.

venerdì 23 settembre 2016

SUICIDE SQUAD: Un Film da Apprezzare





Giusto il giorno prima di mettermi a scrivere coteste parole, mi sono andato a vedere “Suicide Squad”.
Tutti a dire che è orribile perché Jared Leto non picchia Harley, ma io ho ignorato tali commenti e me lo sono andato a vedere a mente libera.
Ovviamente, questa recensione contiene SPOILER.
Partiamo innanzitutto dalle cose negative, che ci sono, e vanno fatte notare prima che qualche precisino della fungia salti l'intero articolo e le scriva lui nei commenti, vantandosi di averle scoperte e comportandosi come se mi avesse dato scacco matto.
Capitan Boomerang, Slipknot e Katana potrebbero benissimo non esserci. Uno muore subito come una merda, gli altri non completano mai il proprio arco caratteriale.
Dei membri effettivi della squadra, l'unico Meta-Umano vero e proprio che sopravvive alla fine della magagna è Killer Croc. Il problema è che lo scopo della squadra è affrontare gente del calibro di Superman. Con l'Incantatrice hanno avuto culo perché avevano un Dio del Fuoco incarnato che si è suicidato per permettere di abbattere Incubus, ma dubito che ce ne sia una scorta abbondante. Se Croc provasse ad affrontare Superman, Lois si chiederebbe come ha fatto Clark, con lo stipendio di un reporter, a permettersi di regalarle una borsetta di coccodrillo.
Il Joker di Leto è l'apoteosi del cameo inutile. Secondo me, ce l'hanno messo solo per avere una scusa per ficcarci dentro Batman, visto che la politica attuale della DC è “Batman o fuori dalle balle”.

Per il resto, direi che questa è la prova del fatto che viviamo in una qualche specie di bizzarro mondo alla rovescia, dove i film sugli eroi sono dark, cupi e pieni fino all'orlo di sociopatici, misantropi e grillini, mentre il film sul branco di serial killer australiani, piromani sovrannaturali della Mara Salvatrucha, cannibali mutanti, psichiatre psicotiche, assassini a pagamento che hanno pistolettato più gente di Tex Willer e antiche divinità precolombiane divoratrici di anime e con tendenze genocide, è un film allegro, con personaggi simpatici, umorismo, bei colori vivaci e una trama che non sia un pastrugno di riflessioni filosofiche infilate dentro con la forza di uno Sfondamento dei Cieli Gurren Lagann.



Mettete le metafore cristologiche e il Superomismo Nietzschiano al posto del robottone grande come una nebulosa, e vi sarete fatti un'idea di cosa Snyder e Nolan considerino “sottile".



È un film perfetto?
No.
È un film che merita?
Assolutamente sì.
È il film che ci meritiamo?
No.
è il film di cui abbiamo bisogno?
Sì.

Partiamo da Harley, che, a parte il pessimo costume in stile Nuovo 52, è forse il personaggio più divertente del film. Spiritosa, fuori di testa, e non se ne vergogna, ma senza urlare ai quattro venti quanto sia pazza, come faceva invece il Joker di Ledger.
Mi dispiace che abbia una normale mazza da baseball invece del suo martellone e della pistola col guantone a molla imbottito di cuscinetti a sfera, ma chi si accontenta, gode.
Segue Deadshot, ennesimo Avatar terreno della figaggine che è Will Smith. Che dire di lui? È quello il cui arco narrativo si sviluppa meglio, e l'unico ad ottenere qualcosa di simile ad un lieto fine.

Deadshot e figlia


Killer Croc riesce ad essere sia il tizio più terrificante della compagnia, sia un magnifico diversivo comico.
Ha una singola scena da ridere in tutto il film, ma è talmente inaspettata e genuina che ha fatto sganasciare me e il Recensore Mascherato



Beh, niente da ridire. Croc è certamente un magnifico esemplare di... qualunque terrificante abominio contro-natura sia.


Se proprio devo trovare qualcosa da ridire su Killer Croc, è che non è abbastanza mostruosamente grosso e spaventoso.
A parer mio, avrebbe dovuto essere interpretato da Hafþór Júlíus Björnsson, già noto per essere l'attore che interpreta Gregor Clegane in “Il Trono di Spade”.
206 cm di bodybuilder professionista islandese, per 180 kg, campione imbattuto del concorso “Il più forte d'Islanda” dal 2010.
Fategli il trucco squamato e mettetegli in bocca una dentiera zannuta, e avrete un Killer Croc perfetto.
In effetti, la descrizione della Montagna data da Bronn è ottima per Croc: è “fottutamente grosso e fottutamente brutale, e incredibilmente svelto per uno della sua stazza”.


Personalmente, avrei voluto vederlo cominciare il film con un aspetto simile, magari armato di un uncino con catena che fa molto "brutal" e di dei machete calibro Danny Trejo, per poi mutare mano a mano che affrontava le mostruosità di Incubus e Incantatrice.




Fino a quando, alla fine, quando deve massacrare da solo un intero battaglione di nemici, è ridotto all'essere più mostro che uomo del DLC di Arkham Knight. Anche solo perché vedere una bestia del genere che chiede come ricompensa una macchina per il caffè sarebbe da sganasciarsi.


Passiamo a Chato Santana, alias El Diablo.
Nei fumetti, è la risposta DC al Ghost Rider, in quanto posseduto da uno Spirito della Vendetta col potere del fuoco, mentre in questo film all'inizio sembra che sia solo un pirocineta, poi sembra che sia davvero posseduto dal Diavolo, poi si scopre alla fine che è l'incarnazione terrena di Xiuhtecuhtli, Dio Azteco del Fuoco.
E scusate se è poco.
Apprezzo particolarmente che, invece che dargli dei ghirigori astratti, in questa versione il personaggio sia completamento tatuato con immagini di angeli, demoni e il numero 13, ovvero l'iconografia della gang della Mara Salvatrucha, realmente esistente.

Notare lo sguardo depresso da cucciolo bastonato di Studio Aperto, alla Jon Snow.

Amanda Waller è la donna perfetta per tenere al guinzaglio questa manica di psicopatici.
Rispetto zero per la sacralità della vita umana, l'unica cosa che conta è completare la missione e distruggere tutto quello che potrebbe anche solo far sospettare che l'America non sia perfetta.
Emblematica la scena in cui uccide i suoi stessi assistenti, perché l'avevano sentita ponderare le potenzialità militari dei poteri di Incubus, ed erano, quindi, potenziali testimoni scomodi.
Al cinema ho sentito gente di fianco a me dire che una persona del genere non sarebbe mai arrivata in una posizione di potere simile, ma diciamocelo: chi crede a una cosa simile, è più ingenuo di un bambino.
Tuttavia, non è una stupida, nonostante pensasse di poter controllare l'Incantatrice, e questo si vede appieno nel confronto finale con Bruce Wayne.


"Sì, so che tu sai che io so che tu sai che io sospetti che tu sappia. Quindi, evitiamo di pestarci i piedi a vicenda, almeno finché non diventa assolutamente indispensabile."


Passiamo ad alcune cose che io, personalmente, avrei cambiato.
Va bene, posso capire che volessero inserire Capitan Boomerang per introdurre il Flash nell'universo cinematografico, ma ai fini della storia è abbastanza inutile.
Non ha un suo arco narrativo, non ha una personalità, non fa nulla che lo distingua particolarmente...
Secondo me, avrebbe potuto essere sostituito con un tizio di maggior peso, e che potesse in qualche modo collegarsi agli altri membri del team, diventando lo strumento di coesione e, perché no, il leader della compagnia.
Magari un tizio che sia una controparte di Croc, in quanto un forzuto non forte quanto lui, ma più astuto.
Esperto di armi e guerriglia, e quindi simile a Deadshot.
Un abile manipolatore, che abbia quindi più senso di Capitan Boomerang nel ruolo di quello che sacrifica l'inutile Slipknot per testare la sua teoria sulla capsula esplosiva.
Nemico di Batman, come Harley.
Sudamericano e religioso, come El Diablo.
Insomma, figuratevi la scena: Amanda deve scegliere l'ultimo membro del suo gruppo, selezionando tra diversi psicopatici.
Cominciano quindi a fare a botte questa manica di elementi fuori di cotenna, armati per l'occasione:









Prima Fila:Clawster (mutante rettiloide pieno di spuntoni ossei), Brick (super-forte, alta resistenza), Hook (Capitan Uncino esperto di arti marziali), Professor Ojo (spara laser dall'elmo), Black Spider (Spiderman Ninja pistolero).

Seconda Fila: Re Squalo (sensi da squalo, super-forza), Silver Banshee (volo, magia, voce a boato sonico), Orca (ultrasuoni, super-forza, super-resistenza), Firefly (jetpack, lanciafiamme, bombe al napalm, piromania evidente), Lady Shiva (esperta di arti marziali, mercenaria).

Terza Fila: Brimstone (pirocineta, gigante), Amygdala (super-forzuto con i centri cerebrali della violenza sovralimentati), Tusk (uomo-bestia, super-forza, pelle ispessita, altissima stamina), Eclipso (tagliatore di teste, maniaco omicida, risveglia il Male nel cuore della gente).

Quarta Fila: Girder (Metallo dei poveri), Shrike (Nightwing malvagio), Lady Vic (Lara Croft malvagia mercenaria ninja), Killer Shark (terrorista subacqueo), Sharkman (iper-sensi, super-forza, super-resistenza, fattore rigenerante), Kashon (violenza inenarrabile, squalo tigre evoluto artificialmente).

Quinta Fila: Sportsmaster (Casey Jones passato al Lato Oscuro, pessimo padre).



Dopo che è cominciata la rissa, appare un altro tizio, che comincia a fotterli tutti uno per uno, e quando ce ne sono alcuni troppo potenti per lui, rivolta contro di loro l'ambiente e gli altri criminali.
I compagni di merende della Waller cominciano a chiedere chi sia quel mostro sacro, mentre dal resto del carcere, i Latinos cominciano ad intonare un canto per lui: “El se Levanta!”.
Quando i tizi cominciano ad essere troppo, Amanda gli fa lanciare una sacca, da cui lui estrae uno strano marchingegno pieno di tubi e siringhe, con cui si inietta qualcosa di strano.
Procede allora a finire il massacro, mentre Amanda spiega che il prossimo membro della squadra è “L'Uomo che ha spezzato il Pipistrello”.


Vorrei che fosse interpretato da Dave Bautista e che anche la Waller avesse paura di lui. Tipo che quando lo sta reclutando lei non riesce mai a guardarlo negli occhi e continua a sudare, anche se lui è senza Venom, incatenato ad una sedia d'acciaio, e dietro due pollici di vetro antiproiettile. Inoltre, vorrei che si portasse in giro armi pesanti: BAR, lanciagranate automatico, bombe, e un machete-motosega che sembra il Magnus di "Shadow of Rome".

In sintesi, questo è un bel film.
Non solo perché a me è piaciuto soggettivamente, ma perché, obiettivamente, ha proprio gli ingredienti per essere non dico un capolavoro, ma almeno un film divertente e neanche troppo banale, che consegna esattamente quello che aveva promesso: divertimento completamente sguarrone con un gruppo di anti-eroi completamente fottuti di testa, in combattimento contro una classica “minaccia da fine del mondo”, e trovando anche il tempo di far evolvere i rapporti umani e di fare un po' di sano world-building.
Non è il film che meritiamo, ma il film di cui abbiamo bisogno, perché se questo film incassa bene, la DC capirà che si può fare successo anche con film che non sono seghe mentali esistenziali costantemente virate sul seppia, e in cui siamo perennemente nel maxi-evento Crossover “Notte più Profonda”, sia per la luminosità delle scene, sia per quanto sono deprimenti.
Ah, e tra l'altro: inaugurerò a breve una nuova rubrica su come farei io un DC Cinematic Universe, se ne avessi la possibilità.
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Ciao-ciao!

mercoledì 31 agosto 2016

Qual è stato il primo Cinecomic?

Taro es Victor, sono VeonEladraal

Sì, lo so, ormai l'argomento principale di questo blog sta diventando sempre di più il fumetto e il cinema supereroistico, ma prometto che più in avanti gli orizzonti si apriranno e cercherò, assieme a Quel Nerd col Pizzetto, di dire la mia su molti più argomenti.

Detto questo, inizamo a parlare di qualcosa di parecchio famoso in questi giorni: i cinecomic. Non m'importa di quello che dice la massa o i lettori conservatori, io adoro i cinecomic... principalmente quelli che rispettano i fumetti. Possono servire sia ai i non-lettori per imparare qualcosa sui mondi Marvel e DC, sia ai lettori che vogliono vedere trasposte le loro storie preferite, sia in formato animato sia in formato live action

Tuttavia, quando è davvero nato questo fenomeno? Qual è stato il primo, vero cinecomic che ha dato inizio all'era dei film sui supereroi, e dal quale tutti hanno preso ispirazione? Qual è stato il film pioniere di questo nuovo genere cinematografico?
Da decenni i nerd di tutto il mondo si sono posti questa domanda, innumerevoli flames sono scoppiati tra gruppi di lettori e siti internet, popoli hanno loottato fratello contro fratello per darvi risposta.
Ebbene, dalle opinioni della massa e dalla mia esperienza personale, posso dire che vi sono tre film, ognuno dei quali è considerato il primo vero cinecomic: Il Superman di Richard Donner, il Batman di Tim Burton e lo Spider-Man di Sam Raimi.




In questo post cercherò di analizzare perché il motivo per cui ognuno di questi è considerato il primo cinecomic in assoluto, per poi dare la mia opinione a riguardo.

Prima di tutto, però, una piccola premessa: è interessante notare come la cronologia di questi film quasi combaci con la cronologia dei fumetti, seppur in anni diversi, per quanto riguarda i personaggi. Mi spiego meglio: il primo supereroe in assoluto ad apparire nei fumetti, creato da Jerry Siegel e Joe Shuster nel 1933, è stato Superman. Il secondo, creato da Bob Kane e Bill Finger nel 1939, è stato Batman, quasi totalmente contrapposto all'Uomo d'Acciaio: il primo simboleggia il giorno, il secondo la notte, il primo simboleggia speranza e libertà, il secondo paura e vendetta, il primo combatte principalmente forze potenti e fantascientifiche, il secondo combatte principalmente corruzione e malavita e così via. Spider-Man, invece, seppur non sia il primo supereroe Marvel, fu creato invece da Stan Lee e Steve Ditko nel 1962. Allo stesso modo, prima c'è stato il film su Superman, poi quello su Batman e infine quello su Spider-Man (se osate citarmi il film di Capitan America del 1979 vi mangio il pancreas).

Ricard Donner (Ladyhawke, I Goonies, Arma Letale, Maverick) diresse il suo Superman nel 1978, e fu un grande successo sia di critica che di pubblico. La tagline del film era "Crederete che un uomo possa volare", e di fatti, fu quello che ci diede e quello per il quale il film è principalmente conosciuto: gli effetti speciali avanzati di quell'epoca ci fecero davvero credere che Christopher Reeve stesse volando, e l'illusione è vivida ancora oggi. Inutile dire oltretutto che le musiche del grande compositore John Williams accompagnano il film in maniera magnifica, soprattutto il tema principale che sentiamo nei titoli di testa, che racchiude in se' tutta l'epicità dell'uomo d'acciaio e che ormai tutti noi associamo a lui. Molto suggestivo è il piano sequenza della scena in cui, dopo che Superman da' la buona notte a Lois Lane e vola via, la telecamera segue la giornalista entrare in casa e, poco dopo, si sente bussare alla porta. Senza alcun taglio di montaggio, si vede Lois andare alla porta e aprirla, facendo entrare l'impacciato Clark Kent. Ci crediate o no, questo significa molto per l'illusione cinematografica: Reeve, in una manciata di secondi, riesce a passare dall'orgoglioso e speranzoso Superman al timido e introverso giornalista del Daily Planet, rendendo così convinti il pubblico che Superman e Clark siano la stessa persona.
Piccola curiosità: Jerry Siegel stesso, quando andò a vedere il film per la prima volta, si mise a piangere e disse "È esattamente come me l'ero immaginato"
Nient'antro da dire se non, ripeto, questo film ci ha fatto davvero credere che un uomo possa volare.




Tim Burton diresse il suo Batman nel 1989, ed ebbe ancora più successo del film di Donner, tanto che da molti non è solo considerato il primo cinecomic in assoluto, non solo il miglior film di Batman di sempre, ma addirittura il miglior cinecomic mai diretto.
Così come il personaggio di Bob Kane, che non si limitò a vedere il film, ma ad aiutare lo stesso Burton nella creazione, è totalmente opposto a Superman, anche questo film è totalmente opposto a quello del 1978. Tim Burton, col suo riconoscibile stile dark e misterioso, ha saputo rendere onore al personaggio di Batman, in un tempo in cui i fumetti sul crociato incappucciato stavano vivendo la sua epoca d'oro (The Killing Joke, Una Morte in Famiglia, Il Ritorno del cavaliere Oscuro ecc.). La scelta di Michael Keaton come Batman fece infueriare i lettori, dato che aveva fatto principalmente film comici, ed aveva già lavorato con burton nel ruolo di Beetlejuice. Eppure, con gran sorpresa di tutti, non solo ha interpretato bene il ruolo di Batman, ma probabilmente nella maniera migliore di sempre. Io, così come molti altri, ho sempre considerato Bale troppo forzato e Affleck troppo brutale, e decisamente più adatto nel ruolo di Bruce Wayne. Ma Keaton? Lui è il vero Batman. È intimidatiorio, determinato, sicuro di se', è semplicemente perfetto per il ruolo. E ovviamente è colui che ha dato inizio alla battuta ricorrente "I'm Batman!"
Inutile dire che le musiche di Danny Elfman si adattano perfettamente al film così come quelle di Williams al film di Donner.




Sam Raimi diresse il suo Spider-Man nel 2002 e... devo davvero parlarvi del successo? Anzi, del film in generale?
Sì, Toby Maguire è un po' impacciato, e a volte la regia di Raimi lascia un po' a desiderare, ma questo è il film che tuttu stavamo aspettando, il supereroe preferito da molti, me compreso, finalmente aveva una trasposizione degna di se', con una fantastica colonna sonora, una trama appassionante, degli attori capaci, primo tra tutti Defoe, che interpreta un favoloso Goblin.
E diciamolo, se non è stato questo il primo vero cinecomic, ha dato ispirazione per tutti quelli che sono venuti dopo di lui, compreso il recente Marvel Cinematic Universe, dal quale sta prendendo ispirazione (seppur in maniere molto meno ingegnosa) la DC



Ora, però, vediamo di rispondere alla domanda: tra questi tre film, qual è stato il primo, vero cinecomic? Beh, riflettiamo un attimo su un altro particolare: tutti e tre questi film hanno avuto dei seguiti che intendevano continuare la saga dell'originale e dare inizio ad un vero e proprio universo cinematografico, ancor prima di quello che abbiamo oggi. Tuttavia, sono tutti falliti miseramente: Superman IV, Batman e Robin e Spider-Man 3. Ma è interessante vedere come proprio il film di Superman sia stato il primo a compiere quest'azione: aveva le potenzialità per dare inizio ad un universo cinematografico che rispettasse quello dei fumetti, ma non c'è riuscito! Batman ha preso ispirazione dalla saga di Superman, e, seppur non sia riuscito neanche esso nel suo intento, da esso ha preso ispirazione la serie animata di Batman, che ha dato il via ad un nuovo modo di vedere non solo i supereroi, ma le serie animate in generale! A sua volta, Spider-Man ha sfruttato il suo periodo.

Quindi, per me, il primo cinecomic che ha dato inizio a questo nuovo genere cinematografico e al quale tutti gli altri si sono ispirati è stato proprio il Superman di Richard Donner.

Non sarà un film perfetto, alcuni dialoghi sono leggermente imbarazzanti e l'espediente finale di girare attorno al mondo per riavvolgere il tempo lo è altamente, ma anche Spider-Man è piano di momento altrettanto stupidi, eppure ciò non ci impedisce di apprezzarlo!
Perciò, quando dite che questo film è troppo vecchio, o che ha degli effetti orribili o altre idiozie, ricorate che, se non fosse stato diretto, non avremmo mai avuto i cinecomic che abbiamo oggi! Così come, se non avremmo avuto Superman, non avremmo mai avuto tutti i supereroi che continuano ad appassionarci ancora oggi!
Dunque siate grati a Richard Donner, Christopher Reeve e a tutti coloro che hanno partecipato al primo, vero cinecomic

lunedì 22 agosto 2016

DC E MARVEL: Toccare il Fondo & Andarne Fjeri, Parte I – Smettetela di uccidere la fantasia

Salve, io sono The Someone, Quel Nerd col Pizzetto, e sto perseguitando Veon anche qui.
Lo dico con rammarico, da fan dei super-eroi, ma i tempi in cui i Super-tizi potevano osare essere fantastici stanno ormai finendo.
Da una parte, ci sono scrittori e registi che decidono che, se una cosa non è dark e deprimente, allora non è degna di esistere, e quindi i super-eroi non devono sembrare super-eroi, ma vigilantes, guerriglieri e mostri.
Dall'altra, c'è l'allarmante tendenza a credere che se qualcosa non shocka i lettori mandando a puttane la continuity e lo status quo (che tanto viene semi-ristabilito dopo cinque numeri), allora automaticamente non può essere una buona storia.

Cominciamo col primo punto.
Agli scrittori e registi in questione, io dico solo due parole.
Avete.
Torto.
I fumetti di super-eroi hanno il loro appeal proprio nell'essere fantastici e sopra le righe.
Certo, Watchmen e The Killing Joke sono ben più cupi, ma hanno un motivo per esserlo: Watchmen è una storia a sé stante, quindi non è che qualcuno ha preso dei personaggi già esistenti e li ha trasformati in una manica di bastardi depressi esistenzialisti, mentre The Killing Joke ha un suo perché nell'essere un'analisi di cosa fa funzionare il dualismo tra un eroe e la sua nemesi.
E non venitemi a dire “Eh, le cose assurde erano nella Silver Age, ed erano solo fuori di testa, senza senso!”, perché vi posso fornire un elenco delle quindici cose più fuori di testa della Marvel, e delle quindici più fuori di testa della DC, tutte uscite in tempi recenti.


Partiamo con la Marvel

Finale della mega-saga Crossover Infinity Wars.
Thanos, il Folle Titano che si sta rivelando essere l'antagonista principale del Marvel Cinematic Universe, si è ingigantito a taglia Kaiju.
Cosa può fermarlo?
È semplice: l'Incredibile Hulk trasformato in ZA WARUDO!



Sì, questa è una cosa che è successa.

In generale, Amadeus Cho.
Settima persona più intelligente della Terra.
Erede di Hercules.
Ha ucciso un Dio Spaziale.
La sua ragazza è la versione Gorgone di Lara Croft, che all'inizio era convinta che lui fosse l'Uke di Hercules.
Ha sconfitto il Male Primordiale della Mitologia Giapponese.
Una volta è stato Yaveh.
Ha steso un'Armatura Hulkbuster di Ironman posseduta dal Demonio.
Ha ubriacato Sekhmeth, Dea della Guerra, fino a trasformarla in una Giappominkia.
Ha fregato il Figlio di Loki mentre lui e la sua ragazza, Delfina, erano sotto attacco da parte degli Asura.
È il nuovo Incredibile Hulk.



Cosa c'è da non amare?

Quella volta che il Punitore, dopo essere stato trinciato a pezzi dal figlio bastardo bisex di Wolverine su ordine del Goblin (e già tutto questo sarebbe abbastanza WTF) è stato ricostruito da Morbius, l'Uomo Lupo e la Mummia in un Mostro di Frankenstein, ed è andato a combattere uno scienziato pazzo non-morto con la mentalità di Lord Farquaad che vive dentro UN'ARMATURA STEAMPUNK DA BATTAGLIA, e che si è circondato di un esercito di samurai high-tech che l'hanno ripescato dall'Inferno dove era finito dopo uno scontro col Conte Dracula.



Lanciagranate automatico a quattro canne, spade celtiche, M-60, fucile BAR, Bazooka, coltelli da Rambo e due Magnum calibro Tespalmalmuro, e si esce ad aggidere i razzisti.

O questa scena, tratta da Fear Itself, in cui tutti i Vendicatori si armano di armi Made in Asgard costruite da Tony Stark nelle fucine dei Nani, per aiutare Capitan America che, dopo aver perso lo scudo, sta fucilando Mech Neo-Nazisti capitanati dalla figlia del Teschio Rosso, trasformatasi per l'occasione in un Thor Malvagio.



Joss Whedon, ficca questi design in qualche film. Ma tipo subito.

Parlando di roba stramba Asgardiana, non si può non menzionare Deconsecrator.
Cavolo è Deconsecrator?
Beh, delle cavalle demoniache che mangiano sogni sono entrate in contatto con un ragazzino represso e dalle tendenze metallare, proprio nel momento in cui si sentiva più giù.
La cover-art del primo album di questo ragazzino ritraeva un Feroce Fikingo con un'incudine come testa del suo martello, corna, Spuntoni del Male ovunque e una capigliatura degna di Raditz.
Grazie alle cavalle-demone, Thor viene trasformato in Deconsecrator, esordendo con un “Ave Satana!” e mostrandoci un'esemplare Espressione Cazzotiguardi™©®.


Il tutto mentre un Goblin della Gringott guarda incredulo.


Tanto per continuare sulla linea dei Deliri Asgardiani, cosa fare quando il Ragnarok cade in concomitanza col giga-evento Crossover spacca-Multiverso?
Odino con la Gatling!


Ingoiate la mia figaggine e strozzatevici, razza di servi della gleba ultimi tra gli ultimi!



Andando un po' più indietro nel tempo, il Professor Xavier una volta ha strappato l'anima a Magneto, che però si è fusa con la frustrazione di Xavier per non riuscire a far vivere in pace umani e mutanti.
Viene così fuori Onslaught, un affare degno di Araki che combina i loro poteri e vuole ammazzare ogni cosa in ogni dove.


Onslaught in tutta la sua attillata gloria. Notare la "diversamente pratica" armatura.



Ovviamente, bisogna anche parlare di Nextwave.
Semplicemente... Nextwave.


La cosa meno fuori di testa che vedrete mai fatta da Nextwave


Lo sapevate che una volta Thor e Hercules si sono scambiati i costumi, e il Figlio di Zeus ha vinto un duello contro il Figlio di Odino usando il torci-capezzoli?
Se non lo sapevate... SAPEVATELO!
Beatevi nella gloria di quest'immagine.


Impossibile non parlare di Pete Wisdom, Agente della Corona qui ritratto mentre combatte cloni inter-dimensionali di Jack lo Squartatore insieme ad una sensitiva, ad una fatina, ad un veterano e ad un alieno mutaforma che si finge uno dei Beatles.
Nella stessa storia appaiono treni aztechi, robot di trenta metri a forma di legionari romani, e la Guerra dei Mondi.
Nelle avventure precedenti, aveva dovuto chiamare l'epigono marvelliano di Bruce Lee per fargli combattere il Drago Rosso del Galles, due giganteschi golem con città al posto della testa hanno fatto a botte, e un bambino è stato rapito dal padre della fatina, quel tanghero di Oberon, Re di Faerie.
Come patto per la cessazione delle ostilità, Pete si è dovuto sposare la fatina gothic-lolita appassionata di birra e col grilletto facile.
Ecco quanto è mitico.


Poche pagine prima, la fatina aveva sparato in faccia con un bazooka al Jack lo Squartatore di "From Hell" by Alan Moore. Inoltre, notare l'Orangutan dei "Delitti della Rue Morgue".



Di recente, si sono incontrati gli Spiderman di diverse dimensioni.
In una di essere, la Spidergirl è una liceale capace di interfacciarsi con un cyborg senziente che IMITA i poteri di Spiderman.
Già questa sarebbe una cosa abbastanza fuori di testa, ma c'è anche da dire che i suoi compagni di classe sono Shinji Ikari, Asuka Soryu Langley, Rei Ayanami e Kaworu Nagisa.


In classe con l'Angioletto dello Yaoi e il Triumsvitato. Come fa ad essere ancora sana di mente?


Questo tale è l'Uomo Multiplo.
Si moltiplica.
E ha appena decapitato il generale Lee, che era risorto dalla tomba per uccidere quelli che si travestivano da Abramo Lincoln per sposare la gente a Las Vegas.
Il tutto mentre era in Luna di Miele con la sua nuova moglie, una mutante capace di resuscitare i morti appena tornata dal futuro, dove si era trasferita quando era una ragazzina, e da cui ha fatto ritorno una volta adulta per sposare Madrox e salvare la razza mutante da un gioco tra i Signori dell'Inferno.


Beccatevi questo, voi che issate la bandiera confederata!

Precedentemente, aveva fatto questo.


Preparatevi alla gloria. 


Non vi basta ancora?
Proviamo con qualcosa di romantico.
Come quella storia in cui Kl'rt il Super-Skrull, un alieno mutaforma coi poteri dei Fantastici 4, si limona una macchina senziente di nome Praxagora nell'esplosione del motore di una Morte Nera vivente facente parte della flotta di invasione di insetti all'antimateria.



Ora, scusate, ma mi sono ricordato che Ultron ha poi controllato mentalmente Praxagora per farla auto-distruggere, quindi vado a piangere in un angolo.


Sappiamo tutti che Capitan America è figo.
Sappiamo anche che i Nazi avevano il pallino dell'occulto.
Quindi, alla Marvel qualcuno (spero sotto l'effetto di pesanti sostanze psicotrope) se n'è uscito con l'idea di riunire gli Invasori, il gruppo di super-eroi di Cap dei tempi della Guerra, e farli combattere contro un abominio Lovecraftiano evocato da un nazista robotico usando la Lancia di Longinus, e assistito dalle nuove versioni dei Super-Soldati del Reich.
Ah, e c'entra anche un tizio che gli esperimenti nazisti hanno trasformato in un clone di Quasimodo, e che ha creato una malattia capace di deformare le persone partendo dal sangue dell'abominio Lovecraftiano di cui sopra.


Robot, Nazisti, Robot Nazisti, Atlantidei, Atlantidei Nazisti, super-soldati, alieni e Grandi Antichi in una scena sola. Stica e Meco no?

Infine, i Mystery Men.
All'epoca della Grande Depressione, per combattere un Generale degli Stati Uniti Licantropo che ha fatto un patto con Nyx, Dea Greca della Notte, e con l'HYDRA, si riuniscono un ladro gentiluomo, una donna col jetpack, un chirurgo sfregiato e fuori di testa, un mago da palcoscenico e un archeologo friendzonato che si trasforma in Achille.
Ah, giusto, e il cattivo è anche il responsabile della sparizione del figlio di Lindberg.
I shit you not.



I Mystery Men in tutta la loro allegria.



Esaminiamo ora la DC

C'è un motivo se Batman e Superman vengono definiti i Migliori del Mondo.
Ma come renderli ancor più mitici e incredibili?
Beh, che ne dite di un ciclo di storie in cui Superman brandisce la spada di He-Man e Batman diventa il Re Stregone di Angmar?


Sì, questa è una vera copertina di un vero fumetto veramente pubblicato dalla vera DC. Davvero!



Ovviamente, se si parla di DC sopra le righe non si può non parlare di Lobo.
Un metallaro motociclista immortale cacciatore di taglie che è forte abbastanza da prendersi a pattoni con Superman ma decide comunque di usare armi da fuoco e un uncino con catena perché fa più “Mad Max”.



Qui ritratto mentre carica una Lanterna Rossa usando Lanterna Verde come corpo contundente.




Batman, essendo il personaggio che la DC sente un bisogno patologico di ficcare in ogni possibile ficcatoio di ogni fumetto concepibile ed immaginabile, ha avuto ovviamente la sua bella serie di avventure fottute di cervello.
Come quella volta che si è alleato con Hellboy per andare a prendere a pugni i Nazisti che volevano resuscitare uno degli Ogdru-Hem.


Come dovrebbe concludersi ogni singolo raduno di Casa Pound e/o Forza Nuova e/o Fratelli d'Italia e/o Popolo della Famiglia: con un ricco sociopatico traumatizzato grave in costume pieno di armi high-tech e un mezzo-demone discendente di Re Artù con una protesi mistica creata per spalancare il Cancello della Giudecca, che fanno irruzione e iniziano a spaccare crani neofascisti.


Per non parlare di quella volta che, dopo essersi alleato con il Batman di Neanderthal per combattere i super-criminali di Gotham al Centro della Terra, Batman decide che gli mancava solo una cosa da fare per completare la collezione di cose che un personaggio come lui (un semplice umano senza poteri) NON dovrebbe assolutamente essere in grado di fare.
Pigliare a pizze in faccia il Dio Egizio dei Morti, colpendolo col Potere di Mike Tyson.


Gli occhi non vi ingannano: state veramente vedendo Batman che combatte in un match di pugilato contro Anubis.


Ora, so che tutti quelli che fino a ieri prendevano Aquaman in giro, adesso fingono di averlo sempre amato perché lo interpreta Khal Drogo.
E che quelli che vogliono sembrare alla moda, ma non hanno mai letto nulla di Aquaman o di Lovecraft, dicono che Aquaman potrebbe evocare Cthulhu.
Ciò è ridicolo e da ignoranti, per due motivi.
Punto primo, il potere di Aquaman, come ogni fan sa, funziona sugli animali marini. Cthulhu è un Dio con le sembianze di un essere abissale, ma non è un animale.
Punto secondo, Aquaman a Cthulhu ha fatto la pelle!


Cthulhu che viene a fare casino come quel pirletto che diceva che se non bruci la banca sei un coglione. Cinque minuti dopo, Aquaman l'aveva ammazzato con estremo impegno.


Tornando a Batman, una volta ha combattuto un esercito di samurai non-morti evocati da un esperto di kenpo travestito da killer della Yakuza e posseduto da un Demone Guerriero, che perseguitava Bruce dai tempi del suo allenamento in Giappone.
Scopo del Demone è far sprofondare del tutto Batman nell'abisso, e poi possederlo per dare inizio ad un'era di sangue assoluta, perché il demone era in origine un umano addestrato dai Tengu durante il Periodo Sengoku, che voleva mostrare a tutti le sue doti di combattimento; purtroppo, una volta completato l'addestramento, erano passati secoli, e il Paese era di nuovo in pace.
Così, per puntiglio, vuole trasformare il mondo intero in un Giappone Feudale.


Sì, questo succede nel manga, e c'è un'appendice fatta da Katsuhiro Otomo, l'autore di "Akira".



Potrebbe essere più insensatamente figo solo se il Death Mask affrontato da Batman fosse questo.

Con tanto di siparietto musicale più tamarro del tamarro.


Prima di Civil War, prima di Batman v Superman, c'era stato l'Imperativo di Technis.
A causa di un fottuto casino con Cyborg che stava finalmente trovando un modo per essere felice, un pianeta artificiale (probabilmente Unicron sotto mentite spoglie, lo stronzo) si è quasi sfracellato sulla Terra.
Dopo una pugna tra l'intera Justice League e la completa formazione dei Titani, hanno trattenuto il pianeta usando il Lazo di Wonder Woman e l'Anello di Lanterna Verde.
Because fuck you.

Notate bene il coinvolgimento emotivo dei personaggi. Capito, Snyder? Le persone combattono anche per motivi diversi da "Lo dice la sceneggiatura".

Mister Mind è un nemico di Capitan Marvel, che spesso però viene snobbato perché... perché, diciamocelo, è soltanto un bruco parlante.
Non ha superpoteri, se non essere molto intelligente, ma... è un cazzo di bruco parlante!
Quindi, come si può sfruttare un personaggio del genere?
Trapiantarlo in una simulazione del Vecchio West, fargli prendere in ostaggio un robot con le sembianze di Lois Lane vestita da ballerina di saloon e fargli combattere Lex Luthor, costretto per una volta ad essere un eroe.
Perché quando senti la frase “insetto super-intelligente”, la prima cosa che pensi è “bandito in stile film di Sergio Leone con ostaggio robotico”.
Duh!


Ammettiamolo, però: questa non è la situazione pi bizzarra di cui Lois si sia ritrovata vittima.



Ah, giusto, poco dopo si trasforma IN UN CAZZO DI ABOMINIO LOVECRAFTIANO CHE VUOLE INGOIARSI IL MULTIVERSO.

Dov'è il vostro Dio, ora, nabbi delle mie palle sudate?

Starfire.
Già lei come personaggio è abbastanza WTF, vista la sua bizzarra biologia aliena.
Ma la cosa veramente fuori di testa è che, con la cancellazione del Nuovo 52, adesso Starfire indossa un costume che non sembra una riverniciatura di quello di Leia Schiava, e sta venendo trattata come un personaggio e non come un paio di tette volanti in fiamme.
Seriamente, dopo sei anni che il suo personaggio è stato ridotto ad essere solo una bimba aliena esotica, ninfomane e in abiti risicati che pensa solo al sesso, vederla di nuovo trattata come un essere senziente è un mezzo miracolo, specie considerando il suo costume ispirato a quello del vecchio cartone.
Dritto nell'Infanzia, ma stavolta in senso buono.


Notare il sorriso dolce contrapposto all'espressione da pornodiva che aveva costantemente nel Nuovo 52, le curve non esagerate, l'abbigliamento sexy ma non ai limiti del pornografico, lo sguardo da cucciolo che tutti i fan hanno sempre amato e in generale il redesign ben fatto e intelligente.

Spero solo che appaia anche la figlia sua e di Robin, Nightstar.
Già che ci siamo, parliamo di lei.
Creata per l'universo di Kingdom Come di Alex Ross, è stata rapidamente rimossa dalla continuity.
Perché?
Beh, visto che viene dal futuro, avrebbe reso chiaro come il sole che Dick e Kory si sarebbero sposati, e visto che quello era il periodo in cui ogni relazione tra due super-tizi doveva per regolamento essere una roba in cui si amano, si mollano, si fanno tutti i loro conoscenti e poi forse si rimettono insieme, in stile Beautiful, non si poteva stare.
Grottesco e stupido, dettato solo dalla voglia di non lasciare a nessuno una relazione stabile, perché è “noioso”.
Stupido Joe Quesada.
Comunque, Nightstar fa parte dei nuovi Titani e tra i suoi amici ci sono i figli della Vecchia Guardia e un Minotauro Texano. Giuro.
Inoltre, è lei a spingere Damian a salvare il Multiverso, usando il Potere dell'Amore per fargli crescere in testa un piano che lo porta a manovrare Brainiac, Ra's Al-Ghul e Lex Luthor come pezzi degli scacchi.


Non è incesto baciare tuo zio, se è soltanto adottivo!



Già che si parla di incasinamenti cosmici, non posso non citare Mr Mxyzptlk, detto anche l'Uomo con la Bombetta.
Un essere della Quinta Dimensione, praticamente onnipotente, il cui unico scopo è incasinare le giornate a Superman, non necessariamente in modo cattivo, ma semplicemente per vedere come fa il Grande Boyscout Blu a cavarsela anche stavolta.
È il più grande fan di Superman, e una volta lui e un suo equivalente fan di Batman hanno fatto scontrare i due super-eroi, per vedere cosa veniva fuori.


Non sottovalutatelo. Come ci ha fatto notare Alan Moore, credete davvero che la Vera Forma di un Mago della Quinta Dimensione sia un nanerottolo con la bombetta pettinato come Krusty il Clown?


Passiamo ad un personaggio meno onnipotente ma ugualmente fottuto di testa.
Snowflame.
Una specie di biker-metallaro sfuggito ad un circo russo che, non sto scherzando, riceve super-poteri dalla cocaina, che lui venera come una divinità.
Questo fino a quando non ne assume così tanta da ascendere lui stesso al rango di Dio.
Quale psicopatico ha concepito questa follia?

Guardate questo fattone, sembra Rob Zombie sotto steroidi!


O quella volta che Raven e Beast Boy hanno viaggiato nel tempo al punto da annientare la presa di Trigon su Raven, che così sorride per la prima volta in tutta la sua vita di pura gioia appena contenuta?
E Beast Boy festeggia abbracciandola coi tentacoli.
Pure happyness.


Il costume di Raven è abbastanza pezzente, ma non toglie niente a questa scena. L'unica volta che i tentacoli curiosi sono teneri.



Che mi dite di quella volta che Superman e Wonder Woman hanno fermato il Ragnarok combattendo a fianco degli Asgardiani per mille anni filati?
Sì, è successo veramente, e narrativamente parlando era solo una scusa perché Superman potesse, come ricompensa, esprimere il desiderio di tornare indietro nel tempo, ribadendoci che non importa che lui e Wondie abbiano una forza simile, lui ama Lois, e il Nuovo 52 può succhiarmelo con ingoio.


Sì, quello è Superman che combatte con i Vichinghi. Sarebbe più epico solo se anche qui ci fosse Odino con la mitragliatrice.



Ah, già, e Wondie ha combattuto tipo un Joker Vampiro, o roba simile.
Bizzarrie che capitano.


Sì, il Joker ora ha i super-poteri. Siamo fottuti. Ricorda solo a me il Dracula di "Van Helsing"?

Beh, per oggi è tutto.
La prossima volta vi parlerò dello shock-value e di come stia trucidando la qualità dello storytelling.
Ciao-ciao!